Nella nostra società il dolore, la tristezza, la malinconia e la depressione sono assolutamente da rifuggire; il dolore viene considerato la più grande sciagura che possa capitare ad un essere umano.
Provare dolore è assolutamente inaccettabile nel mondo contemporaneo cosicché molte persone arrivano ad accarezzare l’idea del suicidio pur di smettere di soffrire.
In realtà il dolore e la sofferenza se incanalate in direzioni feconde ci offrono l’opportunità di scoprire aspetti di noi sconosciuti che possono aprirci alla vita in modi inaspettati.
La psicologia non offre una soluzione univoca e sicura come l’antibiotico per l’influenza, ma aiuta le persone a focalizzare l’attenzione su dettagli importanti e fecondi che ad uno sguardo inesperto passano inosservati.
Attraverso lo studio e l’attivazione delle dinamiche relazionali lo psicologo aiuta l’individuo a modificare i processi relazionali che hanno portato allo stato attuale di sofferenza e depressione.
Lo psicologo insieme alla persona che ne sente la necessità trova un significato nuovo al dolore che prima della relazione terapeutica era sconosciuto e impensabile; tali scoperte diventano, per l’individuo a cui appartengono, delle risorse fondamentali che entrano a far parte stabilmente della sua personalità.
Questo processo permette alla persona di riacquistare il controllo su processi che precedentemente apparivano indomabili e incomprensibili.
L’obiettivo ultimo del processo psicologico è di far ritrovare la gioia di vivere passando attraverso la sofferenza con rispetto e devozione, cercando di prendere ciò che il dolore può donare per arricchire la personalità degli individui.
- Depressione
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